ARTICOLO RIPRESO DALLA RIVISTA ROCKSTAR E PUBBLICATO SU MILLECANALI – ANNO 1991
PRIMO PIANO PER FIRENZE IN FM SU ROCKSTAR
Il mensile Rockstar, come abbiamo già visto nei mesi scorsi, continua a passare in rassegna le emittenti radiofoniche private delle varie regioni italiane. Questa volta riportiamo parzialmente la lunga e interessante inchiesta sulle antenne della Toscana (con particolare riguardo a quelle di Firenze) comparsa recentemente sulle pagine del periodico musicale romano :
“A Firenze, come in tante città culturalmente molto vive, si sono registrate, nel corso di 15 anni di radiofonia, le mode e le tendenze più disparate, lanciate e proposte via via da emittenti molto forti che, salvo qualche eccezione, sono ancora in vita. Prima di parlare delle varie radio bisogna però rilevare che è stato proprio in provincia di Firenze, esattamente a Prato, che è nata la prima radio privata d’Italia. Radio Prato iniziò le sue trasmissioni il 23/11/1974 e qualche giorno dopo ricevette la prima denuncia dall’Escopost.
Ma torniamo a Firenze, Radio One, fondata da Dennis Pieri, fu per tutta la fine degli anni Settanta e i primi anni Ottanta un vero e proprio mito per la radiofonia italiana. Il modello era ripreso pari pari dalle radio americane: pochissima musica italiana e dischi che arrivavano direttamente dall’America o dall’Inghilterra, jingle a tutto spiano, voci belle, anche se impostate; questo era la Big One. A quei tempi la parola indagine non aveva quasi senso, ma per darvi un’idea di quanto se ne parlasse in giro, possiamo aggiungere che tante radio di Torino, Milano e Roma, possedevano delle cassette su cui erano registrati i programmi di Radio One. Molti editori e direttori artistici, infatti, chiedevano al primo amico che passava da Firenze di sintonizzarsi sulle frequenze dell’emittente per registrare tutto ciò che andava in onda.
Solo l’arrivo in città di Rete 105 Network, negli anni 1984-85, cominciò a far perdere colpi a Radio One. Ne seguì un repentino calo di gradimento a favore del più quotato network milanese, fin quasi all’orlo del fallimento, dal quale la radio si salvò cedendo a una certa Crudelia (ne parleremo più avanti) la migliore frequenza, quella che le assicurava una totale copertura della Toscana. L’anno scorso, però, l’emittente è stata acquistata da un potente gruppo finanziario, legato alle discoteche più grosse della città, che ha fatto della Big One la radio del divertimento, dei collegamenti notturni con “La Capitale”, il locale più frequentato d’estate a Firenze. E ancora, la radio degli spettacoli e dei concerti, legata al circuito Box Office, sempre di proprietà dello stesso gruppo, che è una delle organizzazioni di prevendita biglietti più grande d’Italia. Insomma, nell’ultimo anno Radio One sembra aver acquistato nuova linfa e oggi comincia a raccogliere i primi frutti di una felice rifondazione.
La vitalità della radiofonia fiorentina negli stessi anni in cui Radio One faceva parlare di sè, aveva prodotto anche fenomeni artistici diversi e opposti al modello americano. Radio Fiesole, tanto per cominciare, è stata una delle prime radio a imporre il genere nazional-popolare, anche se a quei tempi si parlava più che altro di radio per casalinghe con tanta (e brutta) musica italiana. Il successo di Radio Fiesole diede vita, nella seconda metà degli anni Ottanta, a Lady Radio, oggi fra le emittenti più ascoltate in città. Tuttavia, occorre aggiungere che il successo di Lady Radio negli ultimi anni è stato non solo provato da tutte le indagini, ma anche spiegato dal modo con cui questa si è rivolta alla gente: semplice, popolare, assolutamente disimpegnato. Il più delle volte, ruffiano.
Altra radio che ha cavalcato il genere nazional-popolare è stata Radio Time di Scandicci, da sempre animata da un conduttore, Alessandro Masti, toscano-che-più-toscano-non-si-può, amato e venerato da tutte le casalinghe della città per un felicissimo modo di condurre la trasmissione della mattina, con un vernacolo pieno di vitalità e simpatia.
Parallelamente all’ascesa di Radio One, crescevano in città due emittenti che hanno segnato la radiofonia fiorentina per tutti gli anni Ottanta: Controradio e Radio Centofiori. La prima, nata nel 1975 come la radio dell’estrema Sinistra, legata a Lotta continua (la Raf spedì proprio a questa radio i comunicati del rapimento Sclejer); la seconda come radio del Partito comunista, con un carattee più moderato, da rock station. Oggi Radio Centofiori non esiste più, ma bisogna ricordare che essa fu una delle prime radio a capire, grazie all’intuito di Dino Lorimer, il suo editore, che una radio locale deve caratterizzarsi per il servizio che può rendere alla città (portò in Italia artisti come Peter Gabriel, Patti Smith e i Clash e fu una delle prime radio a costruire una vera redazione che produceva informazione e inchieste giornalistiche).
Controradio in questi anni si è trasformata in una rock station di ottimo livello. Oggi accade anche di ascoltare sulle sue frequenze programmi come Bene Bene Male Male, curato da Giorgio Van Straten (uno dei romanzieri più stimati in Italia) e Giovanni Gozzini, ricercatore all’Università di Firenze. I due, amici per la pelle, si ritrovano, una volta alla settimana, ad affrontare un argomento d’attualità, sviscerandolo appieno, senza riuscire mai a essere d’accordo, dunque litigando sistematicamente su tutto, da bravi toscani.
Fiesole, la stupenda collina che domina la città, ha visto nascere nel 1983, l’unica emittente italiana che trasmette solo musica classica, Radio Montebeni. Fondata quasi per scommessa da Giuliano Giunti, trasmette dai locali di una ex Casa del popolo e dopo aver affrontato con grande sacrificio una fase critica, dovuta evidentemente alla mancanza di sponsor qualificati (è chiaro infatti che una radio di questo genere tutto può fare tranne che trasmettere uno spot tra una fuga di Bach e la Quinta di Beethoven) sembra aver trovato nell’abbonamento a un proprio bollettino mensile, che riporta notizie sul palinsesto e una guida all’ascolto dei vari programmi proposti, la forma migliore per sopravvivere.
In provincia segnaliamo Crudelia, Radio Blu e Radio Prato. Crudelia è il caso degli ultimi mesi: nata nel marzo del 1989, è diventata in poco più di un anno la terza radio della provincia di Firenze, programmando solo musica, prevalentemente italiana. Si sente benissimo ovunque e ha il Radio Data System (sulle autoradio predisposte a riceverlo, non appena si arriva in Toscana, appare la scritta Crudelia ti ama).
Radio Blu, che trasmette da Prato, è una radio che assume diverse connotazioni a seconda della fascia oraria. Di Radio Prato abbiamo già detto. Ha un’importanza storica; a tanti anni di distanza, vive ancora e trasmette ottime cose: dagli appuntamenti informativi, curati da giornalisti della Nazione e del Tirreno, ai programmi musicali e di intrattenimento di Isabella Fiorati, voce e volto di ReteMia. “