Sede e studi di trasmissione : C.P. 79 – Piazza Rapisardi 6 c/o Casa del Popolo “Colonnata” – Sesto Fiorentino (FI) – Tel. 055/442200
Frequenza/e di trasmissione : Fm 95.500 – 107.000 MhZ
Periodo di trasmissione : 1976 – 1983
Copertura : Firenze ovest – Comuni della piana fiorentina – Prato – Colline di Scandicci
Radio Alt, quando il Pci oscurò la musica dei compagni ribelli
Articolo da “Il Corriere Fiorentino” del 22/04/2017
Tutto doveva essere perfetto. Perché a Colonnata, frazione rossissima della rossa Sesto, stava per arrivare in visita uno dei massimi dirigenti del Pci: Nilde Iotti. Così il presidente dell’Unione operaia andò dritto dai ragazzi di Radio Antenna Libera Toscana, per tutti Radio Alt, che trasmetteva da una stanza al primo piano della Casa del popolo. «Dovete fare un po’ di pulito: via quel poster, tanto per cominciare», disse loro. Il poster raffigurava la pornostar Ilona Staller, in arte Cicciolina. I ragazzi lo fecero sparire, ma quando la Iotti entrò nella stanza si resero conto che sul muro era rimasta una scritta. Ben visibile: «Viva la f…». La Iotti si fermò un attimo davanti, non disse niente e proseguì oltre. Non fu comunque questo il motivo per cui, qualche anno dopo, Radio Alt fu di fatto oscurata dal Pci fiorentino, che pure era il grande babbo a cui molti degli animatori della radio guardavano.
Antenna Libera Toscana nacque nel 1976, l’anno in cui la Corte Costituzionale sancì la legittimità delle trasmissioni via etere in ambito locale. E scelse come modulazione di frequenza i 95,5. «Eravamo un gruppo di amici, un giorno qualcuno disse: ma perché non si prova a fare una radio?», ricorda Fabio Chiari, uno dei fondatori. L’allora presidente dell’Unione Operaia di Colonnata, Piero Banchelli, concesse una stanza ai ragazzi. Chiari, Daniele Calieri e Maurizio Lazzeretti, le prime anime di Radio Alt insieme a un pugno di altri giovani sestesi, cominciarono a costruire la radio assemblando tutti i materiali che servivano, come gli ormai mitici cartoni delle uova («ce li dette il pollaiolo di Sesto», ricorda Chiari) per insonorizzare lo studio. «Io ho fatto la radio, sì, ma proprio nel senso che l’ho montata pezzo dopo pezzo», dirà anni dopo Calieri.
Iniziano così le trasmissioni di Radio Alt. Oltre alla musica, vanno in onda quiz, interviste, trasmissioni con i microfoni aperti al pubblico e radio romanzi-parodia come «Via con il venti», la storia di un tifoso della Fiorentina che vuole raggiungere la fermata del 20 dell’Ataf in via delle Panche per andare allo stadio e nel frattempo viene tradito dalla fidanzata.
«Un giorno — racconta Chiari — ne dissi di tutti i colori sui democristiani. Poco dopo bussarono alla porta i carabinieri. Cosa era successo? Il segretario della Dc di Calenzano era andato a farsi i capelli da un barbiere che era un nostro ascoltatore e, sentiti i miei improperi, non fece discorsi e chiamò l’Arma. Alla fine, grazie anche alla mediazione del parrucchiere, non ci denunciò». Né Radio Alt né chi la animava erano alieni alla politica. Diversi dei ragazzi che giravano intorno alla radio erano iscritti alla Federazione giovanile comunista, ma «non eravamo inquadrati, rispetto all’epoca forse eravamo considerati un po’ degli irregolari», dice Daniele Papi, che si unì al gruppo più tardi. Insomma, non erano quei «militanti severi» di cui Guccini cantava ne L’avvelenata proprio quando nacque Radio Alt. Ciò non toglie che rimasero di sasso quando scoprirono che la radio espressione del Pci fiorentino, Radio Centofiori, aveva occupato con un ponte radio le frequenze di Antenna Libera Toscana. «Andammo in via Alamanni (allora sede del Pci, ndr) con lo spirito di chi pensava ‘alla fine siamo compagni, risolveremo la cosa’», racconta Papi. «Macché: la risposta, seppur gentile nei modi, fu di fatto: ci dispiace ma arrangiatevi». E così Radio Alt si ritrovò senza voce e con la grande difficoltà di trovare un altro spazio nell’etere, perché gran parte delle frequenze erano state nel frattempo occupate. Si spostò sulla 107, dove trasmise fino alla chiusura, nel 1983.
ANTENNA LIBERA TOSCANA – ARTICOLO DAL SITO DI RADIO MUGELLO DEL 22/4/2017
Altrimenti detta Radio ALT, Antenna Libera Toscana nasce nel 1976, seguendo l’ondata della nascita di radio private resa possibile da una sentenza della Corte Costituzionale che liberalizzava la trasmissione via etere in ambito locale. Le radio libere ebbero così copertura legale; da allora poterono moltiplicarsi su tutto il territorio nazionale.
Le radio libere potevano posizionarsi all’interno di una fascia di frequenza che andava da fm 88 a 104. ALT, una delle prime, si posizionò su FM 95.5.
I fondatori furono Fabio Chiari, oggi liutaio, Maurizio Lazzeretti, dipendente comunale, e il giornalista Daniele Calieri, scomparso nel 2015.
La sede era al primo piano dell’Unione Operaia di Colonnata, piazza Rapisardi 6 a Sesto Fiorentino (FI). L’allora presidente della Casa del popolo Piero Banchelli non esitò a dare fiducia a un gruppo di giovani deciso a praticare una informazione dal basso, collegata strettamente con le vita e le vicende della comunità sestese e della piana fiorentina.
Aderente a Arci Leid ( Lega emittenza democratica) e totalmente autofinanziata dagli animatori, la radio aveva un raggio di ascolto esteso fino a Firenze ovest, Prato e le colline di Scandicci. Trasmetteva programmi autoprodotti (redazionali di politica locale, interviste, quiz, radio romanzi) e musica (moderna, classica e jazz).
Dopo due anni la brutta sorpresa: un ponte radio realizzato sulla stessa frequenza dalla emittente Radio Centofiori (che faceva riferimento al Pci fiorentino) oscurò ALT, che si spostò, fino al 1983, sulla frequenza 107. Nel 1983 la chiusura.