LA RADIO ON THE ROAD
Viaggiando in autostrada può capitare di imbattersi in un segnale radiofonico che non cambia mai frequenza e che si sente anche in galleria.
E’ il servizio “Isofrequenza Rai”.
Rai e Società Autostrade intendono venire incontro alle esigenze di informazione degli automobilisti. Vediamo come.
di Lucio Saccone – da Millecanali (Novembre 1987)
Sono note a tutti le conseguenze dei ritardi causati da un improvviso blocco di un’arteria autostradale, del quale generalmente ci si rende conto quando ormai non è più possibile tornare indietro. Per non parlare della possibilità di essere informati per tempo delle avverse condizioni meteorologiche.
Le finalità del servizio del nuovo canale di trasmissione denominato “Isofrequenza RAI” sono essenzialmente quelle d’informare tempestivamente l’utente autostradale sulle condizioni del traffico e su quant’altro abbia attinenza con la circolazione.
La struttura tecnica
E’ un vero e proprio canale monofonico in modulazione di frequenza a 103.3 MhZ che, al contrario delle normali reti FM di trasmissione Rai, per le quali la frequenza varia da zona a zona, può essere ricevuto senza variare la sintonia dell’apparecchio, anche all’interno delle gallerie.
Per il momento in via sperimentale, il servizio è limitato al tratto autostradale Firenze-Bologna, ma già si delineano le prospettive di sviluppo del rivoluzionario sistema.
La struttura di trasmissione è semplice: una ventina di trasmettitori di potenza relativamente ridotta (da qualche watt fino a 500 watt per le gallerie), situati sulla sede autostradale, irradiano lo stesso programma sulla medesima frequenza in modo da garantire una ricezione continua per l’intero tratto interessato.
Come funziona
Il sistema è semplice dal punto di vista teorico, ma di difficile attuazione pratica.
Innanzitutto vediamo come e’ stato risolto il problema di avere più trasmettitori isofrequenziali incidenti sulla stessa porzione di territorio.
Si è fatto ricorso a linee di ritardo lungo l’asse autostradale, tarate in modo da garantire la maggiore coerenza di fase possibile tra i vari trasmettitori.
Schema grafico di funzionamento del sistema di isofrequenza Rai
Inoltre era necessario disporre di una rete di distribuzione che garantisse proprietà di conduzione tali da farvi viaggiare il segnale già modulato alla frequenza desiderata e che non variasse eccessivamente le proprie caratteristiche al mutare delle condizioni atmosferiche: si è fatto ovviamente ricorso alle fibre ottiche.
Quindi il sistema prevede una sorgente (nel caso specifico Firenze) che genera un segnale a 103.3 MhZ modulato con il programma ad hoc e inviato su un cavo a fibra ottica lungo l’asse autostradale. Qui il segnale viene prelevato di volta in volta con un ritardo sempre decrescente per compensare quello causato dal tragitto lungo la fibra ottica stessa e irradiato dai trasmettitori locali equipaggiati con antenne a quattro elementi disposte verticalmente e orientate lungo la direttrice viaria.
Le gallerie
Per ovviare all’inconveniente della schermatura dopo aver scartato, allo scopo di evitare le complicazioni e i costi derivanti dalla manutenzione in galleria, l’ipotesi del sistema ad amplificazione distribuita in uso da parte dell’ente radiofonico svizzero nella galleria del S.Gottardo, la Rai ha optato per una novità assoluta: l’uso di un cavo coassiale in perdita.
In sostanza, all’interno delle gallerie l’elemento radiante viene sostituito da un cavo coassiale con la massa opportunamente fessurata che garantisce per tutta la lunghezza una soddisfacente intensità di campo.
La struttura operativa
Attualmente il programma che gli automobilisti possono seguire si compone di una colonna musicale continua, interrotta a intervalli varianti tra i quindici e i trenta minuti da bollettini informativi sulle condizioni meteorologiche e del traffico sull’intera rete viaria nazionale e, con frequenza minore, dai giornali radio delle tre reti.
In pratica l’utente ha modo di ascoltare, oltre a tutti i comunicati “Onda Verde” dell’A.C.I. trasmessi dalla Rai, anche i bollettini messi in onda per mezzo del computer (due ogni ora) e curati dalla Società Autostrade
Il terminal del computer della Società Autostrade situato nello studio di via Asiago
La raccolta delle informazioni
Il punto debole dell’intero sistema rimane l’acquisizione delle informazioni da parte degli enti interessati. In particolare per quanto riguarda la Società Autostrade la raccolta è ancora affidata in buona parte all’elemento umano (tutto il personale che opera “su strada”), con l’integrazione in alcuni tratti nevralgici di telecamere facenti capo alla sala operativa. La mole di informazioni così ottenuta viene immessa in un elaboratore centrale interfacciato con alcuni terminali funzionanti presso la sede Rai di Roma e presso la SIP. In questo modo il servizio di Isofrequenza, il Televideo e la stessa rete telefonica vengono forniti in maniera automatizzata di tutte le informazioni necessarie. In particolare per Isofrequenza il computer è dotato di un sintetizzatore vocale attualmente capace di circa 1200 vocaboli che sono più che sufficienti per descrivere, senza intervento umano, la situazione autostradale nazionale.
Le prospettive future
Il problema principale in assenza di una regolamentazione precisa è la reperibilita’ delle frequenze. La Rai è molto cauta su questo punto, ma non nasconde preoccupazioni per quando il servizio sarà esteso agli altri tronchi autostradali.
Una prima fase di sviluppo prevede la posa delle fibre ottiche sulla A-10 Genova-Ventimiglia, per poi proseguire in direzione Firenze e più sud fino a Roma. Ovviamente i tempi non sono nemmeno ipotizzabili giacchè a quelli pratici di realizzazione e di posa in opera degli impianti si aggiungono quelli forse più lunghi di assestamento e organizzazione delle varie strutture operanti. Si pensa infatti di automatizzare dove sia possibile il servizio, dalla fase di raccolta delle informazioni per mezzo di sensori, fino a quella di messa in onda, che attualmente prevede un determinante intervento umano.
Insomma, superata la fase pioneristica e in presenza di certezze legislative sull’uso delle frequenze radiofoniche, si dovrebbe poter disporre di un efficiente servizio informativo per gli automobilisti in autostrada.
PROVA DI RICEZIONE PRATICA DI ISOFREQUENZA RAI
Non paghi delle descrizioni teoriche forniteci dalla Rai, abbiamo voluto verificare sul campo la funzionalità del sistema.
Tutte le osservazioni che seguono si riferiscono ad ascolti effettuati il 5 settembre 1987 tra le 12,30 e le 20,30 con un’autoradio di classe medio-alta dotata di sintonizzatore con oscillatore PLL quarzato e antenna telescopica a un quarto di lunghezza d’onda.
Continuità di ricezione
Il sistema garantisce un’apprezzabile continuità da Firenze nord a Bologna sud, con disturbi causati da interferenze da canali immediatamente adiacenti in prossimità di Prato (km 278) e da insufficiente intensità di campo al km 219, 226 e 246. In Rai assicurano che si stanno prendendo provvedimenti, nel primo caso cercando di condurre la fonte disturbante entro le norme C.C.I.R. e nel secondo caso aumentando il numero dei trasmettitori.
Ascolto in galleria
Assolutamente esente da difetti. Il cavo fessurato compie egregiamente il proprio dovere.
Commutazioni tra i vari trasmettitori
Evidentemente il sistema è stato ben tarato, visto che non si avverte alcun problema sia quando il ricevitore è interessato da due trasmettitori contemporaneamente, sia quando si passa da uno all’altro.
Conclusioni
Le nostre conclusioni, sia pure basate su prove empiriche che comunque riproducono le condizioni medie di ascolto da parte degli utenti, sono estremamente positive; i modesti difetti riscontrati e riconosciuti dalle strutture tecniche della Rai stanno per essere risolti. Ci permettiamo di muovere un solo appunto: non era possibile riprodurre i comunicati computerizzati con intonazioni più naturali ?
La regia di trasmissione di Isofrequenza Rai
Impianto Super-RF di Roma
Impianto Super-RF di Roma
Isofrequenza RAI, o meglio RAI Isoradio (nuova denominazione del canale) nascera’ ufficialmente il 23 dicembre 1989 ed è tuttora il servizio di pubblica utilità dell’Ente di Stato…